1. |
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Sono annotazioni su cose che ho udito all'ombra delle foglie
Porto lividi sopra il mio corpo che indosso come le spoglie
si scioglie il sole mentre la gola si infiamma
senza padrone rimango a pestare il fango di questa strada
Sono pellegrinaggi, viaggi senza una meta
errante samurai dalle due spade, Karas l'asceta
il corvo dalle mille piume nere, rima profeta
osservo Tokyo cadere sotto tuoni di un'altra era
SONO. Sono la macchia di fango sulla tua giacca nuova
Sono stati d'ansia.
Sono le mie sconfitte che non bruciano se le pupille si dilatano
Sono chiodi che non voglio levare dal palmo
i modi li ottengo saltando nel tempo
credo in un dio che non guarda quaggiù perché gli occhi li ha persi accecati da un lampo
abbraccia tuo figlio, perdona i suoi sbagli
veglia sul corpo coperto dai tagli
come la morte: origami.
io sto tra cani e puttane e contemplo sconfitte
Vittoria la porto soltanto nel nome
ti prego non piangere, spiegami come
curare le mani trafitte dai chiodi era solo pretesto per attirare la tua attenzione
la compassione: funesta empatia per le persone
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2. |
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b-boy sotto assedio su strumentali far east
vivo senza dio nelle luci di Neo-Tokyo city
sake-rimario alla mano con gli appunti di guerra
full metal drone spara in culo missili aria-terra
rispondo al fuoco con lame di rime ad ultrasuoni
Nasty sporca 'sti campioni e provoca allucinazioni
senza suoni, senza tempo trova il varco
ricordi di un throw-up che ho vomitato giù al parco
basi nemiche che esplodono a forza di colpi che vibro
passaggi segreti che perdono lamiere in argento vivo
vibra la corda del basso mentre carico il fucile
scarico caricatori. Arigatō! Attesa febbrile.
Karasu il corvo dalle ali nere buio pesto
al lastrico mastico menti insane sopra questo testo
di sette sconfitte ne ricordo una sola
è l'odore acre dei corpi che arriva fino in gola
Sono storie che non sentirai mai
(Sono) colpi al petto come dei ghiacciai
(formo) nuvole nere sopra i miei guai
Se fossi ancora qui ti seguirei fino a shangri-la, sai
Tutte le volte che ho visto con gli occhi di pietra ho vissuto soltanto pensieri
Celle ipogee di una mente recisa da bisturi, frecce scoccate da arceri
Il centro lo manco di poco...mi trema la mano sinistra ma non trovo sollievo nel fuoco
Sono la notte, sono nel vuoto.
Le nubi promettono lacrime amare, sanno dell'odio che provo
Sanno del fango che ho visto passare sotto ponti coperti di oro
Riconosci sulla schiena i fori d'archibugio
formano costellazioni sulla pelle mentre la ricucio
Tutte le volte che nevica, cadono fiocchi di cenere
Tutte le volte che sanguino, mi entri nelle vene
guardami sputare del sake sulla katana
il prezzo da pagare per un ronin senza fama
scende neve in primavera, zero gradi nel mio petto
il fiato manca perché sto correndo controvento
dieci in punto, il sole si è innalzato già da un pezzo
sono annotazioni all'ombra delle foglie e sono fuori!
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3. |
All'ombra delle foglie
02:40
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Pellegrinaggio senza meta per affermare se stessi
a sedici anni passi uno dietro l'altro oltre gli abissi
la presenza l'essenza di cinque anelli di pietra
che nascondo nel fondale di quest'acqua come seta
meta di guerrieri che ora affronto con violenza
benevolenza dei kami, nel sole la salvezza
chiudo gli occhi per non affrontare l'insolenza degli sciocchi
che trafiggo con le armi e la sapienza
fuochi, corpi, arti uno sopra l'altro
izanami mi parla dall'alto con raggi cobalto
Gli elementi che ottengo poggiando le dita al suolo
li ritrovo in uno stormo di corvi in volo
L'aria nei polmoni, il fuoco nella mano destra
La terra sotto i piedi e l'acqua nella tempesta
Nella luce del sentiero del cielo di Kyoto
trovo fiumi di pensieri da arrivarci a nuoto
Certi giorni, lo vedi da lontano
Certi giorni hanno scelto un verso strano
Lo senti dal respiro che ad un tratto si fa incerto
certi giorni la morte suona il suo concerto
folgorante come la lama di una katana
emana raggi di una stella di un'altra galassia lontana
acciaio freddo, sole spento, immagini senza tempo
foglie cadono lente su un letto di cemento, neve e vento
Dammi la forza dammi la prova della presenza degli dei
sotto nuvole di frecce vedo solo lei
amaterasu, occhi di fuoco, pelle d'argento di loto
gocce di sangue gocce di pioggia cadono lente nel vuoto
Non contravvenire all'immutabile via
segui il perscorso avvolto da questa leggera foschia
grido di guerra che si spegne nelle note del gelo
dalle fronde degli alberi che si innalzano al cielo
la volontà di dio piegata sotto colpi di spada
sette samurai senza padroni o una strada
non mi resta che incontrare la morte ormai
perché il sangue vecchio e nuovo non si incontrino mai
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4. |
Nella luce del sentiero
03:34
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Una scuola, due spade
vorrei parlarti del mio avvenire
non ho potere su ciò che accade
vorrei toccarti prima di morire
mi guardo intorno, ricordo a stento
il mio passato se lo porta il vento
mi bagno in un mare di sangue sperando che tu non ti accorga del tempo
U-Una scuola, du-due spade
Nel cielo terso qui il tetto cede
Dio si è perso nel vuoto stesso
salto fasi rem - ed ingoio fiele
(Siamo troppo in alto) sono foto scattate quando il sole fa spazio alle notti più nere
(Sono stati d'ansia) c'è una lama nel ventre
(è rossa la stanza) è gelo rovente
Vago tra case e mi fumo la notte
Il tuo viso da solo non vale la morte
le dita si fondono con la tua fica
rubo energia che mi rubi la mia
acciaio che spingo con forza nel fianco
macchie di sangue che coprono il bianco
Flow di pietra, acqua in gola
Chiudi quegl'occhi e mordimi ancora
Sono solo storie che non sentirai datemi un motivo per restare a piedi nudi (ancora qui)
Bacia gli stivali, sulla schiena cuciture, come Lord Bean (conta i lividi)
Dopo noi la quiete perché in pace non so viverci
(Shiny Shiny) Chiudi gli occhi e curami
///
Con Leslie MC:
Un passo in più, un passo in più
Mi resta soltanto un passo in più
Un passo in più, un passo in più
Mi resta soltanto un passo in più
sono morto due volte posso farlo ancora
flo-flow di pietra sto con l'acqua alla gola
sono morto due volte posso farlo ancora
flo-flow di pietra sto con l'acqua alla gola
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5. |
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Miyamoto Musashi:
Siamo stormi di corvi
perché a queste ali nere non avete forze per opporvi
piume che assorbono le prime luci del mattino
scrivo del vento aureo che ricopre il mio destino
primo respiro dopo mille anni di letargo
tu svegliami ché sono ancora sommerso nel fango
brucia l'incenso per gli dei che ora stanno a guardarmi
rispetta il loro volere, sì ma non venerarli
Sopra te stesso solo la spada che porti al fianco
sfianco nemici con lame d'acciaio caldo, ma
si avvicina una figura che pare un demonio
indossa un'armatura rossa e corna d'avorio
dalle sue labbra pendono parole come aghi
pronuncia lento il suo nome è Kojirō Sasaki
passi leggeri sulla sabbia che sembra volare
lo sguardo perso all'orizzonte del blu oltremare
Kojirō Sasaki:
nel buio la brezza spazza la spiaggia
affondo i piedi nell'acqua lo sguardo si alza
rivolto alle nuvole che sembrano avvertirmi
l'alba ritarda forse per impaurirmi
perdo il conto di un milione di passi
i minuti scorrono e non c'è tempo di voltarsi
questa è l'ora in cui tutto si osa
prima luce dolce come essenza di rosa
una sagoma nera mi viene incontro
Miyamoto Musashi, io sono pronto
sguaino la spada aurora bagna la mia lama
lo stesso bagliore nei suoi occhi è filigrana
ci danziamo intorno parandoci i colpi
le antiche colpe rinascono sfiorandoci
ma la sua distrazione è piccola e fatale
lo trapasso gettandolo in pasto al mare
Miyamoto Musashi:
Un fendente dall'alto che squarcia la giugulare
gocce di sangue tingono di rosso le onde mare
non ho la forza nemmeno per l'ultimo respiro
in gola le spine taglienti del biancospino
Kojirō Sasaki:
Stravolto, lo vedo crollare ansimante
la mano sul volto per asciugare il sangue
mi rivolgo agli dei per ringraziarli
raccogliere i frutti della vita ed assaggiarli
Miyamoto Musashi:
Tu prendi la mia mano perché sto cadendo a fondo
non ho rimpianti perché ho già visto il mondo, ma
se mille anni non sono serviti a batterti
mi chiedo se ne è valsa la pena incontrarti
Kojirō Sasaki:
Il mondo riposa ma il gemito del mare
fa pensare che la natura stia ad ascoltare
la leggenda di Musashi e Sasaki
Con il cuore di ghiaccio lo finisco per renderlo immortale
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6. |
Sul versante est (rmx)
01:50
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perché comunque c'ho le mani per toccarmi queste piaghe
che se non le avessi non farei promesse vaghe
cade con le convizioni che c'avevo pioggia sopra il mare
mi ci immergo fino alle caviglie, fumo, ''zero pare''
il cielo oggi sembra meno blu di ieri
è perché c'ho messo sopra i sentimenti più neri
e le foreste sono in fiore coi colori proibiti
più nitidi i lividi dopo una guerra tra spiriti
raccontami, che sapore ha la gloria?
vale più di questo taglio sulla gola?
giugulare, giù nel fondo, rosso sangue, gocce amare
dopo noi la quiete perché in pace io non ci so stare
scende neve in primavera, zero gradi nel mio petto
Il fiato manca perché taglio teste mentre aspetto
nuova luce del mio sole fino all'imbrunire
qua ogni frase scuote l'anima, ora sta' a sentire
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7. |
U.K.
02:54
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